La storia di Vaglia

LA STORIA DI VAGLIA

 

Il territorio del Comune di Vaglia ed il Mugello in generale risultano abitati da tempi remoti, prima dell'epoca romana.
Si ritiene che i primi abitanti siano stati i Ligures Magelli che si sostituirono a una popolazione originaria ancora più antica.
Gli Etruschi si insediarono nel territorio in epoca successiva, sotto il potere del Lucumone di Fiesole.
Con la caduta degli Etruschi, il territorio passò sotto la dominazione romana.
All'inizio dell'epoca cristiana si ebbe un certo sviluppo dell'area con la costruzione di centri urbani che ruotavano intorno alle prime Pievi, come quella di S. Pietro a Vaglia, segnalata già in un documento del 983 firmato da Ottone II. A partire dai primi secoli del Nuovo Millennio, si formò quella struttura degli insediamenti che, pur nella grande diversità, si è mantenuta sino ad oggi.

Fino al XIV secolo governato da un Vescovo, il territorio di Vaglia passò al Comune di Firenze, inserito nel quartiere di Santa Maria Novella e compreso sotto la Lega di Tagliaferro insieme ad altri territori limitrofi come quello di San Piero a Sieve.
Nel 1551 la Lega venne aggregata al Vicariato di Scarperia e vi rimase per quattro secoli, finchè nei primi anni del XIX secolo si instaurò nella zona il governo francese.
A partire dal XVI secolo le sorti del territorio del Comune di Vaglia seguirono quelle delle grandi famiglie che regnarono a Firenze, inclusi i Medici (sino alla morte di Gian Gastone nel 1737), e le zone limitrofe di Firenze.
Il territorio di Vaglia venne suddiviso nelle proprietà di diverse famiglie nobiliari come i Corsini e i Saltini.

Con la rinascita del Gran Ducato di Toscana, nella seconda metà del XVIII secolo, sotto Pietro Leopoldo, anche Vaglia ebbe un grande sviluppo, in particolare con la costruzione della strada Regia Postale Bolognese che sostituì la vecchia via che si inerpicava sulle falde di Monte Morello attraverso Poggio Starniano.
La costruzione della Via Bolognese diede un grande impulso non solo all'edilizia privata e pubblica ma anche all'imprenditoria locale con la calcinaia che fornì il materiale per la costruzione di ponti e muri a retta.
In questo periodo, per volontà del Granduca Leopoldo, vennero ricostruite o restaurate molte chiese parrocchiali.
I grandi sconvolgimenti politici che mutarono il volto dell'Europa, a seguito delle conquiste napoleoniche, coinvolsero anche Vaglia. Dopo la caduta degli Asburgo-Lorena nel primo decennio dell'800 si costituì progressivamente la municipalità.
In omaggio a San Pietro, titolare della più antica pieve della zona, quella di San Pietro a Vaglia, fu concesso come emblema di Vaglia il simbolo di San Pietro: due chiavi d'oro e d'argento incrociate su fondo bleu.

Anche Vaglia, come molti altri piccoli Comuni, partecipò alla costituzione dell'Unita d'Italia. Vincenzo Gioberti nel Giugno del 1848, nel pieno dei movimenti risorgimentali, recandosi a parlare sull'unità dell'Italia all'Accademia della Crusca di Firenze, sostò per una notte in una locanda di Vaglia, accolto dalla banda comunale e dall'entusiasmo popolare. L'11 e il 12 Marzo del 1860 si ebbe la totale adesione dei votanti al Plebiscito in favore del Re di Sardegna come Re d'Italia.

Un grande impulso al Comune fu dato dalla costruzione della ferrovia Firenze-Faenza iniziata nel 1881 e terminata nel 1893. Durante la seconda guerra mondiale fu distrutta; solo recentemente la Faentina (gennaio 1999) ha ripreso il servizio di linea con due fermate sul territorio di Vaglia: Stazione di Vaglia e la nuova Stazione di Fontebuona.

Durante l'ultima Guerra, Vaglia subì grandi distruzioni che colpirono quasi interamente l'abitato. Intorno al territorio si mossero diverse milizie partigiane e gli scontri con i Tedeschi furono frequenti. In particolare la zona di Paterno, Morlione e Cerreto Maggio divennero punti di incontro dei partigiani e di aiuto per gli inglesi. Nei giorni del 10 e 11 Aprile del 1944 venne perpetrato un eccidio da parte delle truppe tedesche in cui persero la vita diversi contadini che avevano sostenuto in modi diversi la lotta partigiana. Nel 50° anniversario è stato eretto a Cerreto Maggio, ad opera di Marcello Fantoni, un monumento a perenne ricordo dei caduti.

Nel dopoguerra il capoluogo del Comune di Vaglia venne interamente ricostruito, riprendendo ed ampliando quell'assetto urbanistico che era stato il risultato di secoli di storia.